Ambulatorio diagnosi di DSA adulti
Responsabili: Dott.sse Chiara Stampatori e Flavia Mattioli
Cosa significa DSA
Il termine DSA - Disturbi Specifici dell’Apprendimento fa riferimento alle condizioni di dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia, ovvero significative difficoltà specifiche nell’acquisizione e nell’uso del linguaggio, delle abilità di lettura, di scrittura, di comprensione dei testi e delle abilità di calcolo.
Si definiscono specifici proprio perché il disturbo interessa un’abilità circoscritta, a fronte di un livello intellettivo generale nella norma. Sono disturbi disevolutivi, con cui il bambino nasce e con un’elevata componente di familiarità.
Associati ai DSA possono manifestarsi frequentemente disturbi dell’attenzione o problemi comportamentali, come irrequietezza, oppositività, disturbi somatoformi (mal di testa, mal di pancia, insonnia, ecc) e, soprattutto dall’adolescenza, meri disturbi dell’ansia.
Come avviene la diagnosi di DSA
La diagnosi di DSA avviene mediante l’utilizzo di test specifici e validi a livello internazionale, che consentono la misurazione sia del livello intellettivo generale (il quoziente di intelligenza), sia delle capacità di lettura, scrittura e calcolo del paziente.
È inoltre necessario escludere la presenza di condizioni mediche che possano spiegare le difficoltà del soggetto, per cui le linee guida alla diagnosi richiedono che sia effettuata anche una visita medica neuropsichiatrica oppure neurologica.
La dislessia
In un bambino con dislessia il livello di capacità che ha raggiunto nella lettura (accuratezza, velocità, comprensione del testo) è inferiore a quanto ci si aspetterebbe per l’età cronologica, la classe frequentata e il livello intellettivo. Nei bambini dislessici la lettura è infatti caratterizzata da frequenti errori, inceppi, sostituzioni/omissioni di lettere o sillabe, che rallentano necessariamente la fluenza e compromettono la comprensione finale di quanto letto. La dislessia interferisce significativamente non solo con l’apprendimento scolastico, ma in generale con le attività della vita quotidiana che, in gran parte, richiedono capacità di lettura e, tra i DSA, è il disturbo che maggiormente si associa a sintomi d’ansia, anche nel bambino.
Nell’adolescente e nell’adulto la dislessia si manifesta principalmente come riduzione della velocità di lettura e e difficoltà di comprensione immediata di quanto letto.
È possibile fare diagnosi di dislessia a partire dalla classe II della scuola primaria.
La disortografia e la disgrafia
La disortografia consiste nella difficoltà di tradurre il linguaggio orale in forma scritta. Un bambino con questa difficoltà commette numerosi errori in scrittura, sia in compiti di dettato sia in scrittura spontanea. Gli errori più frequenti sono di sostituzione di lettere simili tra loro per il suono (“f/v”, “t/d”, “b/p”, “l/r”) o per la forma (“b/d”), omissione di lettera o trasposizione di lettera (“talovo” invece di “tavolo”), oppure errori di tipo ortografico (a senza h, apostrofi, cq, ecc).
La disgrafia consiste nella lentezza della scrittura e nell’irregolarità consistente della calligrafia.
Nell’adolescente e nell’adulto la disortografia è molto frequentemente compensata, ma riemerge in condizioni di doppio compito (es. prendere appunti) e soprattutto nella scrittura in lingua inglese.
È possibile fare diagnosi di disortografia e disgrafia a partire dalla classe II della scuola primaria.
La discalculia
I bambini discalculici mostrano difficoltà nell’elaborazione del senso del numero e nell’eseguire sia i calcoli scritti, sia quelli a mente, poiché faticano ad acquisire le procedure necessarie per risolvere le operazioni (incolonnamento, resto, riporto, ecc), oppure ad imparare le tabelline a memoria.
Nell’adolescente e nell’adulto la discalculia si manifesta per lo più nel rallentamento della capacità di fare a calcoli a mente.
È possibile fare diagnosi di discalculia a partire dalla classe III della scuola primaria.